XEREM
XEREM Emulsione Fluida
SVOLGE AZIONE RIEPITELIZZANTE E CICATRIZZANTE
CONTRIBUISCE A LENIRE PRURITO, BRUCIORE E ARROSSAMENTO CUTANEO
COADIUVANTE NELLE FORME DI DERMATITI E PSORIASI
FACILITA IL RIMODELLAMENTO DELLA CUTE
UTILE IN CASO DI PIAGHE DA DECUBITO E NELLA PATOLOGIA DEL PIEDE DIABETICO
La cura della cute è un fattore da non trascurare per la prevenzione delle lesioni. Infatti, se la pelle è secca e disidratata, il rischio di lesioni aumenta. A questo scopo nasce nel 2004 la formulazione dell’emulsione fluida Xerem, con una serie di principi attivi utili per la prevenzione e la risoluzione di alterazioni a carico dell’apparato tegumentario in diverse specialità mediche. E’ composta di estratti ottenuti dal frutto della Morinda citrifolia e dalle piante officinali Hamamelis virginiana e Calendula officinalis.
Tra le principali sostanze di comprovata efficacia sono da annoverare rispettivamente antrachinoni, tannini e carotenoidi. La combinazione delle diverse sostanze presenti nei singoli estratti dell’emulsione Xerem può aiutare a migliorare la funzione delle cellule della pelle, aiutando la rigenerazione superficiale del tessuto epidermico.
In studi preliminari, il prodotto ha mostrato ottimi risultati nella prevenzione e risoluzione delle lesioni del piede del diabetico, di classe zero e di classe 1. I risultati ottenuti con l'applicazione topica di Xerem due volte al giorno hanno mostrato una buona efficacia nel coadiuvare alla risoluzione di ulcere e piaghe da decubito.
Xerem è risultato un ottimo preventivo, calmante del prurito e dell’infiammazione, aiutando la rimarginazione di tagli, lacerazioni, screpolature nelle mani, nelle gambe, di piccole ferite settiche e processi discheratosici nelle fasi iniziali.
Ingredienti:
1. Morinda citrifolia fructus,
L'estratto ottenuto dal frutto contiene acidi grassi e antrachinoni, oltre a proxeronina, scopoletina, acido octoanoico, potassio, vitamina C, terpenoidi, alcaloidi, antrachinoni, acido linoleico, alizarina e aminoacidi. La ricchezza in queste componenti le conferiscono un numero elevato di potenziali applicazioni e impieghi medici.
Quando l’estratto secco di Morinda citrifolia viene applicato localmente con una crema, l’antrachinone identificato come 1,4-diidrossi-2-metossi-7-metilantrachinone migliora la funzionalità delle cellule epiteliali, contribuendo a rigenerare il tessuto epiteliale stimolando la produzione di collagene di tipo I ad opera dei fibroblasti.
2. Hamamelis virginiana
Le principali sostanze ad attività biologica presenti nell’estratto sono: flavonoidi, tannini, gallotannini, catechine, proantocianidoli, olio essenziale nella foglia, saponine, mucillagini, principio amaro, eterosidi del quercetolo.
La componente dotata di maggiore attività è rappresentata dai tannini, dotati delle seguenti proprietà: decongestionante, astringente ed emostatica, utili nella terapia di emorroidi, varici e flebiti. Alcuni studi hanno dimostrato che l’utilizzo topico di amamelide contribuisce a svolgere un'azione astringente ed emostatica locale, a livello della microcircolazione periferica
(attività utile per coadiuvare alla circolazione periferica rallentata o deficitaria nelle piaghe da decubito e lesioni piede del diabetico).
3. Calendula officinalis
Le principali sostanze contenute nella pianta sono: oli essenziali, flavonoidi (glicosidi isoramnetina,quercetina e rutoside), triterpenoidi ( glicosidi dell'acido oleanolico ed alcoli triterpenici), steroli (sitoterolo, campesterolo, stigma sterolo), carotenoidi e tannini pirogallici. Le proprietà dell'estratto nell'incrementare la produzione di fibrina ad opera dei carotenoidi, si manifesta con una rapida chiusura delle ferite, con buona formazione di tessuto di granulazione e con il miglioramento dell'equilibrio di idratazione cellulare della cute. L'attività antibiotica, dovuta ai flavonoidi e alle saponine, ha permesso di rivelare una buona riuscita dell’estratto di calendula presente nell'emulsione Xerem, nelle infezioni della pelle causate da stafilococchi Gram-positivi, quali: S. aureus e Streptococcus betahaemolyticus.

